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Flora
L'azione dell'uomo
Specie da proteggere
Specie rare


 

Specie da proteggere

  

La Regione Marche ha approvato la legge n° 52/'74, intitolata Tutela degli ambienti naturali, che prevede, non solo la salvaguardia delle singole specie, ma, in un ottica ecologicamente più corretta, anche la protezione dell'ambiente in cui esse vivono. Tali zone sono state tutelate con l'individuazione delle cosiddette Aree Floristiche Protette.
 
Sempre ai sensi della legge regionale, le specie di particolare valore, sono state inoltre raggruppate nelle seguenti categorie:Genziana maggiore

  1. Specie vistose: includono tutte le specie con fiori grandi, colorati, profumati e quindi facilmente individuabili dagli escursionisti e dai turisti. Fra di esse si possono ricordare il narciso (Narcissus poéticus), la peonia (Paeonia officinalis), la genzianella (Gentiana dinarica), ecc.
  2. Specie di interesse officinale: comprendono specie che sono soggette a raccolta indiscriminata da parte degli erboristi per cui sono scomparse da molte località e risultano estremamente ridotte in altre; il più tipico esempio di specie in via di scomparsa appartenente a questa categoria è rappresentato dalla genziana maggiore (Gentiana lutea).
  3. Specie endemiche: sono quelle specie che hanno un'area di distribuzione molto limitata e al di fuori di essa non si trovano in nessun'altra località. Un endemismo ad areale molto limitato è Moehringia pa­pulosa, che cresce soltanto sulle pareti rocciose di tre località delle Marche.
  4. Specie a distribuzione localizzata e frammentaria nella regione: includono quelle specie che, pur non essendo endemiche e avendo quindi un areale più vasto risultano tuttavia rare, localizzate e poco diffuse nelle Marche; fra queste si può ricordare, ad esempio, l'euforbia arborescente (Euphorbia dendroides) del Monte Conero, il bistorta (Polygonum bistorta) del Pian Perduto, i vecciarini (Coronilla valentina), una specie limitata a poche località, ecc.
  5. Specie di particolare significato ed importanza nella caratterizzazione di determinati am­bienti (pareti rocciose, paludi, ecc.): fra queste specie si ricordano la lingua cervina (Phyllitis scolopendrium), una felce che si trova soltanto nei boschi umidi e con affioramenti rocciosi, i pennacchi (Eriophorum latifolium), che cresce soltanto nelle torbiere come, per esempio, ai Piani di Montelago, ecc.